In occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, e fino al prossimo 14 maggio, all’ingresso della Biblioteca è possibile trovare un approfondimento dedicato alle lotte femminili in Italia per la conquista dei diritti civili, sociali, politici.
Un racconto, dalla fine dell’Ottocento agli anni ‘80 del secolo scorso, basato su un lavoro di ricerca e studio delle fonti e dei documenti delle collezioni della Biblioteca.
Sono esposti libri e riviste a cui si aggiungono, dall’Archivio Graziano Arici, fotografie e riproduzioni di manifesti del Movimento di liberazione della donna e del Movimento femminista.
Documenti che testimoniano i cambiamenti della società e della legislazione, dalle prime battaglie femministe per garantire l’accesso delle donne nella sfera pubblica e la parità di genere, al diritto al voto, riconosciuto solo nel 1945, alle lotte degli anni ‘60, ’70, ‘80 sui temi della famiglia, della maternità, della sessualità.
Fra i materiali in mostra, La questione femminista di Teresa Labriola (1874-1941), leader della Federazione nazionale per il suffragio universale e presidente del Consiglio Nazionale delle Donne Italiane e un’edizione autografa di Una donna di Sibilla Aleramo, pseudonimo di Marta Felicina Faccio (1876-1960) scrittrice, poetessa, giornalista femminista. È il racconta autobiografico dello stupro a quindici anni, del matrimonio per costrizione con l’uomo che aveva abusato di lei, della scelta di lasciare marito e figlio in nome dell’affermazione di una vita libera e consapevole.
La proposta comprende anche articoli di periodici d’epoca tra cui “La nostra rivista femminile”, 1917; “La donna italiana”,1924; “Almanacco della donna italiana”,1926; “Lettera alla donna del centro femminile socialista”,1945; le modifiche introdotte col tempo nel Codice Civile e Penale grazie a una lunga storia di rivendicazioni, culminate con i referendum sul divorzio e sull’aborto degli anni ‘70.
Ad ispirare il progetto espositivo, come una sorta di manifesto programmatico, è un brano tratto da L’autodeterminazione, in Una strega da bruciare, 1981, di Adele Faccio, nipote di Sibilla Aleramo, deputata, fra le maggiori attiviste del diritto delle donne all’autodeterminazione.
Così scrive: “Prendere coscienza è essenziale e la conoscenza è il primo strumento per questo”. È quanto si è fatto anche in Querini, riscoprendo, studiando e rendendo accessibili a tutti i materiali che la Biblioteca conserva su queste tematiche.
La visita all’esposizione è libera (martedì-venerdì, 10/20; sabato e domenica, 10/19).
Per chi volesse approfondire in Biblioteca sono disponibili al prestito, per la rubrica ‘VeneziaIn’, titoli su alcune protagoniste veneziane dell’emancipazione femminile nel tempo. Scopri i libri selezionati:
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