Fondazione Querini Stampalia

La Fondazione Querini Stampalia è tra le più antiche istituzioni culturali italiane. Dal 1869 promuoviamo “il culto dei buoni studi, e delle utili discipline”, con lo sguardo curioso e la passione per il futuro.

Fondazione Querini Stampalia

Dal 1869 promuoviamo “il culto dei buoni studi, e delle utili discipline”, con lo sguardo curioso e la passione per il futuro.

Cristiana Collu
Fondazione Querini Stampalia
A Wonder Booster

Cristiana Collu Area Scarpa

Ci piacciono le metafore e i giochi di parole, l’ironia e l’invenzione, e ci misuriamo con un pioniere, una persona audace e visionaria, un fondatore. Pratichiamo il reworlding e la meraviglia. Le parole d’ordine sono radici, arcipelago, labirinto, fondamenta. Per conoscere davvero queste parole si devono superare gli stereotipi, bisogna andare al cuore degli archetipi con l’unico movimento possibile: controcorrente, con coraggio e anche un po’ di azzardo. Si devono seguire le orme di Giovanni Querini Stampalia, il Conte, che ha affondato lo sguardo in profondità in modo netto e radicale, costruendo nuovi percorsi e gettando fondamenta, fondamenta che a Venezia, appunto, non sono solo gli ordinari e statici sostegni sotterranei degli edifici, bensì le strade che costeggiano i canali su cui si affacciano le isole dell’arcipelago. L’arcipelago è un paradigma spaziale che esprime una precisa ma discontinua relazione tra corpi, è questa la condizione topologica, il nesso essenziale tra architettura e città, forma stessa della città fatta di architetture conviventi e conniventi, pluralità irriducibili, diagrammi rizomatici del sapere e dell’organizzazione della conoscenza contemporanea.

Puoi ancora bere nella bellezza e pensare e meravigliarti del significato di ciò che vedi.

Rachel Carson

La nuova caffetteria della Fondazione

un'immagine di una delle pareti della caffetteria della Querini con l'intervento di Maria Morganti

Dall’incontro tra Fondazione Querini Stampalia e Peace‘n’Spice nasce la nuova Caffetteria della Querini.
Il connubio tra sapori e colori che caratterizza la nuova proposta nasce dall’incontro fra la cucina italiana e il Medio Oriente, da cui Hadi Noori e Ali Khan Qalandari sono partiti, dalle terre che hanno fortunosamente attraversato, quelle di chi ha diviso la strada e i pasti con loro, Iran, Siria, Turchia.

Questa cucina migrante e colorata entra alla Querini, tra gli arazzi contemporanei di Maria Morganti. L’opera dell’artista, alle pareti della caffetteria dal 2017, invita ad una pausa a regola d’arte. La sosta in questo ambiente diventa così un percorso conviviale di scambio e di scoperta lungo inimmaginabili rotte. Ispira e sorprende come la Querini. Mangiare e bere per Hadi e Ali Khan vuol dire viaggiare. Hanno inventato alcuni cocktail a base di spezie, l’ingrediente chiave che racconta una delle tante storie legate alla caffetteria, la loro.

Joseph Kosuth, La materia dell’ornamento, 1997

Dettaglio notturno dell'opera La materia dell’ornamento di Joseph Kosuth con la scritta al neon “Mammalian animals and Man (Mammiferi e Uomini)”.

Sulla facciata di Palazzo Querini Stampalia si stagliano i neon di Joseph Kosuth, tracciando parole che evocano elementi primordiali come terra, aria, acqua. Questi termini, ispirati a Le pietre di Venezia di John Ruskin (1853), dialogano con l’architettura cinquecentesca del palazzo, creando una relazione profonda tra passato e contemporaneità. L’opera si configura come un gioco linguistico e visivo che invita a riflettere sul significato e sul ruolo dell’arte.

La Materia dell’Ornamento, installazione permanente realizzata nel 1997 in occasione della 47. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, nell’ambito del progetto Artisti per Sarajevo, è oggi considerata una sorta di manifesto della Fondazione Querini Stampalia.

L’opera è stata recentemente restaurata grazie al sostegno di NeonLauro, Lares Restauri e Infinityhub.

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