Cristiana Collu
Fondazione Querini Stampalia
A Wonder Booster

Ci piacciono le metafore e i giochi di parole, l’ironia e l’invenzione, e ci misuriamo con un pioniere, una persona audace e visionaria, un fondatore. Pratichiamo il reworlding e la meraviglia. Le parole d’ordine sono radici, arcipelago, labirinto, fondamenta. Per conoscere davvero queste parole si devono superare gli stereotipi, bisogna andare al cuore degli archetipi con l’unico movimento possibile: controcorrente, con coraggio e anche un po’ di azzardo. Si devono seguire le orme di Giovanni Querini Stampalia, il Conte, che ha affondato lo sguardo in profondità in modo netto e radicale, costruendo nuovi percorsi e gettando fondamenta, fondamenta che a Venezia, appunto, non sono solo gli ordinari e statici sostegni sotterranei degli edifici, bensì le strade che costeggiano i canali su cui si affacciano le isole dell’arcipelago. L’arcipelago è un paradigma spaziale che esprime una precisa ma discontinua relazione tra corpi, è questa la condizione topologica, il nesso essenziale tra architettura e città, forma stessa della città fatta di architetture conviventi e conniventi, pluralità irriducibili, diagrammi rizomatici del sapere e dell’organizzazione della conoscenza contemporanea.
Puoi ancora bere nella bellezza e pensare e meravigliarti del significato di ciò che vedi.
Rachel Carson
La nuova caffetteria della Fondazione

Dall’incontro tra Fondazione Querini Stampalia e Peace‘n’Spice nasce la nuova Caffetteria della Querini.
Il connubio tra sapori e colori che caratterizza la nuova proposta nasce dall’incontro fra la cucina italiana e il Medio Oriente, da cui Hadi Noori e Ali Khan Qalandari sono partiti, dalle terre che hanno fortunosamente attraversato, quelle di chi ha diviso la strada e i pasti con loro, Iran, Siria, Turchia.
Questa cucina migrante e colorata entra alla Querini, tra gli arazzi contemporanei di Maria Morganti. L’opera dell’artista, alle pareti della caffetteria dal 2017, invita ad una pausa a regola d’arte. La sosta in questo ambiente diventa così un percorso conviviale di scambio e di scoperta lungo inimmaginabili rotte. Ispira e sorprende come la Querini. Mangiare e bere per Hadi e Ali Khan vuol dire viaggiare. Hanno inventato alcuni cocktail a base di spezie, l’ingrediente chiave che racconta una delle tante storie legate alla caffetteria, la loro.
Joseph Kosuth, La materia dell’ornamento, 1997

Sulla facciata di Palazzo Querini Stampalia si stagliano i neon di Joseph Kosuth, tracciando parole che evocano elementi primordiali come terra, aria, acqua. Questi termini, ispirati a Le pietre di Venezia di John Ruskin (1853), dialogano con l’architettura cinquecentesca del palazzo, creando una relazione profonda tra passato e contemporaneità. L’opera si configura come un gioco linguistico e visivo che invita a riflettere sul significato e sul ruolo dell’arte.
La Materia dell’Ornamento, installazione permanente realizzata nel 1997 in occasione della 47. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, nell’ambito del progetto Artisti per Sarajevo, è oggi considerata una sorta di manifesto della Fondazione Querini Stampalia.
L’opera è stata recentemente restaurata grazie al sostegno di NeonLauro, Lares Restauri e Infinityhub.
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